lunedì 15 agosto 2011

Sliding Doors

Avete mai visto il film Sliding Doors? Molto carino... Il film risponde, o cerca di rispondere alla domanda: "cosa succederebbe se..." intendendo come cambierebbe la nostra vita se in un preciso momento invece dell'accadimento A capitasse l'accadimento B... Ve lo siete mai chiesti?
Io me lo chiedo spesso, è una forma di riflessione che soprattutto in momenti come questi prende molto il sopravvento. Come sarebbe ad oggi la mia esistenza se avessi incontrato la persona C piuttosto che la persona E? Se avessi dato la risposta D piuttosto che la F? Se mi fossi fidata di R anzichè di Z? Se avessi scelto la strada meno battuta anzichè quella maestra? (Robert Frost insegna).  Oggi mi trovo come lui davanti a due strade, una meno battuta dell'altra ma mi sembra di aver vissuto la vita davanti a due strade e di aver preso sempre quella sbagliata, parlando a livello pratico. Per il resto ho avuto un unico colpo di fortuna veramente notevole, alcuni direbbero il più importante ed effettivamente lo penso anch'io, però con l'avvicinarsi del mio compleanno fare un po' di bilanci, esattamente come quando arrivano natale e l'ultimo dell'anno è inevitabile.. Il bilancio depone nettamente a favore della sfera amorosa, il resto è un po' un disastro e quindi mi chiedo se avessi fatto A anzichè B come sarebbe cambiata?
Ora lascio a lui la parola:


LA STRADA NON PRESA:
Divergevano due strade in un bosco
Ingiallito, e spiacente di non poterle fare
Entrambe essendo un solo, a lungo mi fermai
Una di esse finchè potevo scrutando
Là dove in mezzo agli arbusti svoltava.
Poi, presi l’altra, che era buona ugualmente
E aveva forse i titoli migliori
Perché era erbosa e poco segnata sembrava;
Benchè, in fondo, il passare della gente
Le avesse davvero segnate più o meno lo stesso,
Perché nessuna in quella mattina mostrava
Sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.
Oh, quell’altra lasciavo a un altro giorno !
Pure, sapendo bene che strada porta a strada,
Dubitavo se mai sarei tornato.
Questa storia racconterò con un sospiro
Chissà dove tra molto tempo:
Divergevano due strade in un bosco, e io…..
Io presi la meno battuta,
E di qui tutta la differenza è venuta.

Ora: BUON FERRAGOSTO!
Un abbraccio

martedì 9 agosto 2011

Vento...
In questa fredda notte,
è sorta una luna forestiera...
La guardo ma non è così che la ricordavo,
ho preso in mano la penna e scrivo,
cerco di scegliere parole consone,
ma questo cambiamento è difficile da descrivere...
Le mie labbra non sono più rosse,
e la mia pelle è pallida,
segnata da quel bacio che non volevo,
ma che in realtà anelavo,
con tutta me stessa...
Le mie unghie lucenti sono diventate artigli,
vedo oltre alla realtà
come se avessi spostato il velo,
e invece è proprio un velo
che devo mettere sul mio viso,
poichè non potrò più vederti
o mio Febo,
perchè non potrò più amarti,
o mia Luce...
Non sapevo...
Non conoscevo la profondità di questa scelta,
eppure so che abbandonare ogni umanità
è la strada segnata davanti a me,
questo filo rosso,
quale simbolo del mio destino
è sempre stato fatto di sangue...
Scappa mio Re,
poichè la tua Regina è morta,
anche se la vedi in carne ed ossa,
non è più lei...
Non verrò a cercarti,
ma se sarai tu a trovarmi non esiterò a portarti con me,
lungo questi confini che solo l'eternità
stempera in una macchia d'olio sulla tela...


Scrissi queste parole qualche tempo dopo il mio abbraccio, mi sembra effettivamente di leggere il diario di una ragazzina, sono passati circa 70 anni da quella notte, avevo appena imparato cosa significa essere ciò che sono ed ero terrorizzata, anche se un senso di eccitazione mi pervadeva e andava oltre il terrore... Avrei dominato il mio mondo e non ci sarebbe stato essere umano in grado di dominarmi com'era sempre successo nel corso dei miei primi 21 anni...
Lascio a voi l'interpretazione di ciò che può aver scritto una ragazza appena abbracciata, oggi sono molto lontana da queste parole, oggi sono la creatura che il mio Sire intendeva farmi diventare, sarebbe molto orgoglioso di me, se non lo avessi lasciato, già tempo fa, a godersi la sua ultima alba, probabilmente, a dire il vero, dev'essere stato molto orgoglioso di me anche in quel momento, del resto era sempre il temibile Cortès del clan Lasombra....
Artemis Hannover

lunedì 8 agosto 2011

La moda dell'educazione dei cani

Il primo cane della mia famiglia è arrivato che io avevo 10 anni, oggi ne ho 27... fate voi il conto del tempo che ho passato con questa splendida specie. Casper alano nero di quasi 90cm al garrese e circa 80kg di peso è stato, come dicevo, il nostro primo cane ed effettivamente qualche problema comportamentale, analizzandolo oggi, dovuto all'educazione sbagliata sicuramente c'era. Casper ascoltava e ubbidiva principalmente solo a mio padre e anche a lui alle volte non dava retta, era perfetto al guinzaglio e durante la passeggiata, ma quando lo portavamo in montagna poteva scappare facilmente, poi essendo un alano era tranquillo ed equilibrato per natura quindi anche noi, padroni inesperti, siamo comunque riusciti a gestirlo. Sono poi arrivati Ten e Lamù, sempre alani, a cui è stata impartita un'educazione un po' diversa e migliore, fino ad arrivare alla banda Laika, Pacio, Tea e Lola (in ordine di comparsa). Laika è il mio primo cane, ma avendo imparato dagli errori fatti con i cani di famiglia, quando ho dovuto educarla non ho avuto troppi problemi e lei è portata ad esempio dal nostro veterinario per gli altri perchè è equilibrata, educata, ma ancora cane e non soldato. Sono orgogliosa?! Si, molto, perchè quando mi è stata regalata la mia cucciola ero terrorizzata all'idea di farne un cane ingestibile per incompetenza mia, anche perchè si è visto subito che era molto intelligente e piuttosto furbetta anche, così alla prima visita dal veterinario mi sono lasciata consigliare, avendo fiducia in lui dato che è un comportamentista. Gli ho esposto i miei dubbi e lui molto semplicemente mi ha spiegato che soprattutto perchè è un cane intelligente ci vuole coerenza e fermezza... Insomma Laika è cresciuta benissimo, ora sono alle prese con l'educazione di Lola che è un cane un po' più difficile della laika e che non è il mio, quindi non posso fare tutto quello che voglio ma con me noto i comportamenti diversi rispetto agli altri membri della famiglia. Tutto questo preambolo per arrivare a parlare di che cosa? L'educazione del cane... Oggi è un business ci sono i vari Caesar Millan e altri, le varie pubblicazioni e perfino i calendari di cani che spiegano come educare il cane e la gente si beve tutto questo pensando che sia oro colato. Questa cosa, oltre al fatto di farmi riflettere su dei macroargomenti a cui magari accennerò, mi fa anche piuttosto senso perchè per educare un cane alle regole base della convivenza civile, non ci vuole una laurea e non ci vogliono nemmeno dei superpoteri e non servono nemmeno troppi maestri di vita, che spesso e volentieri applicano la loro filosofia con i paraocchi e oltretutto impongono la loro come la verità assoluta quando magari i primi a sbagliare sono loro. Nell'educazione del cane per ogni comando ci sono tantissime scuole di pensiero, questo cosa significa? Che ogni persona che ne ha avuto l'opportunità ha tentato di farsi riconoscere come "esperto autorevole" in materia e ha detto la sua, quindi si leggono cose del tipo: mai sgrdare il cane chiamandolo per nome, assocerebbe il nome alla sgridata... mai dire no, è una parola che i cani non capiscono... E altre diavolerie del genere, fino ad arrivare alla produzione di merchandising di "marca" tale per cui puoi arrivare a comprare il collare ideato da... che sicuramente ti garantirà l'educazione migliore del tuo cane durante la passeggiata. E il povero padrone inesperto magari si guarda tutte le puntate in televisione, legge tutti i libri, s'incunea in un meccanismo ansioso del: "cosa devo fare se il mio cane..." quando in realtà il messaggio che dovrebbe passare è un altro: educare un cane è un compito che richiede umiltà, coerenza, amore, comprensione e fiducia (lo dice meglio di me una allevatrice nel blog che tiene: ti presento il cane) che poco ha a che fare con tecniche, rumori o gesti precostituiti. Ogni persona deve arrivare ad utilizzare i gesti che gli sono più consoni, perchè dire "terra" va bene e "giù" no?! Il cane tanto capirà il suono della parola, non la parola stessa, e imparerà ad associare il comportamento che tiene il padrone, il tono della voce, il suono della parola pronunciata a quello che deve fare. Un esempio: Laika ha, all'ultimo censimento, almeno una trentina di soprannomi, tutti creati ed usati da me, secondo alcune teorie io avrei confuso il mio cane a darle tutti questi nomi, perchè i cani non sanno riconoscere la differenza... La realtà invece è che Laika ha imparato a riconoscere tutti i suoi soprannomi, ha imparato a capire che quando la chiamo con un soprannome è un momento di tenerezza o di svago e non è un ordine, quando invece uso Laika sa benissimo che deve ubbidire subito. Questo perchè, E NON LO FACCIO VOLONTARIAMENTE, quando uso un soprannome è davvero un momento di svago o tenerezza quindi cambia il tono, cambia il comportamento, lo sguardo, la mimica del viso, tutti segnali che un cane è geneticamente portato a capire, e così accade quando invece uso il suo nome ufficiale... Però si continuano a tirare fuori teorie su teorie... Per confondere cani e padroni. Tutto questo perchè ci sono persone che NON dovrebbero avere un cane e che quando ce l'hanno sono assolutamente incapaci di crescerlo (perchè l'addestramento è un'altra cosa) ed educarlo al vivere civile e quindi qualcuno ha intravisto il business e ha pensato bene che poteva essere un'ottima occasione per far girare un po' di soldi.
Un abbraccio