martedì 21 settembre 2010

La caccia al topo...

Ebbene si... qui si parla anche di topi, del resto il blog è mio e decido io di cosa scrivere! ^^ Non vogliatemene!
Da quando sono tornata dalle vacanze, l'11 settembre anno corrente ovviamente, abbiamo fortuitamente scoperto che in casa si era intrufolato quello che noi subito pensavamo fosse il solito topino di campagna. Ma quando abbiamo visto le quantità di cibo che venivano divorate effettivamente qualche dubbio c'è venuto, la frutta non è più stata al sicuro, avevamo raccolto dal giardino, fichi, susine, pere, insomma i primi buoni frutti autunnali e anche in una discreta quantità, evidentemente anche i nostri (perchè alla fine si sono rivelati in 2) co-inquilini la pensavano allo stesso nostro modo e ogni mattina ci trovavamo della frutta rosicchiata ben bene... Abbiamo iniziato la caccia con il solito vecchio metodo: colla su un cartone e cibo...  Ma i topi in questione lavoravano in squadra, e riuscivano a prendere il cibo dal cartone senza finire nella colla, abbiamo fin trovato un pezzo di gruviera sull'ultimo scalino di fornte al piano delle camere, quasi a voler prenderci in giro... Sta di fatto qualche giorno fa mio padre, con l'aiuto di laika ne ha stanato e ucciso uno (arrivando a notare che erano veri e propri ratti e non topolini di campagna), fortunatamente non ero in casa per vedere, perchè la scena mi avrebbe dato alquanto fastidio, ma ci siamo prontamente resi conto che non era da solo e che l'altro era ancora in giro a mangiare quello che voleva, dove voleva. Ieri sera l'ho visto di sfuggita in cantina vicino alle crocchette della laika, come mi ha visto è scappato, poi mia madre l'ha visto aggirarsi in cucina vicino al piano cottura... Insomma mio padre ha lasciato cartoni con il cibo ovunque e stamattina appena scendo in cucina per fare colazione mi trovo, vicino al frigorifero, il cartone con la colla e sopra, attaccato ovviamente, questo ratto (un po' più grosso di un topo di campagna, decisamente "rattesco" come fattezze ma non una "ponga" vera e propria) che tenta di liberarsi... Ci crederete o no, mi sono venute le lacrime agli occhi, so che è meglio così, oltre al cibo contaminato, anche i cani rischiano di prendere malattie etc... però a vedere quella povera bestia spaventata che cercava di liberarsi mi sono sentita male... L'ho fatto uccidere da mio padre perchè io non ce la facevo! Speriamo fossero solo quei due...
Un abbraccio

lunedì 20 settembre 2010

Gli amici sono la famiglia che ti scegli...

Prima di avventurarmi nella descrizione di una settimana di vacanza a Creta, c'è un tarlo tra i miei pensieri che è fastidioso come un sassolino in una scarpa chiusa, quando sei in pubblico e stai parlando con qualcuno... Quindi ho deciso di tirarmi via il sassolino o il tarlo.. Insomma di passare a voi la palla... Il titolo è discretamente esplicativo dell'argomento: l'amicizia. La frase in questione devo dire che mi è sempre piaciuta molto e per certe persone, entrate a far parte della mia vita solo relativamente di recente, la trovo anche piuttosto vera, ma quando la scelta (della famiglia in questione) è ambigua o sbagliata cosa succede? Ad alcuni questa domanda crea pochissimi problemi, basta o mettere in chiaro le cose o tagliare i ponti, invece a me questa situazione, piuttosto comune nel corso dell'esistenza, mette essenzialmente ed esistenzialmente in crisi. Sono rarissime le volte in cui ho tagliato volontariamente i ponti a causa di un'amicizia sbagliata, un torto subito decisamente grave, quasi uniche perchè ne rammento 2 e anche se ho pochissimi ricordi sotto ai 15 anni d'età non penso che le rotture volontarie siano molte di più.
Questo comporta che tra le mie amicizie ci siano persone che mi danno da pensare spesso e volentieri, dall'amica egocentrica che si ricorda di essere mia amica solo quando il suo egocentrismo non raggiunge i livelli di guardia, all'amica che dovrebbe esserla dai tempi delle elementari ma in realtà ormai si è poco più che conoscenti, ma nonostante questo mi ha invitata al suo matrimonio, al battesimo di sua figlia etc... come per dimostrare di essere ancora parte della sua vita. All'amica che si ricorda di scriverti per il compleanno, natale e pasqua, mi dice che mi vuole bene e che le dispiace un mondo passare dei periodi anche di mesi senza sentirmi ma che lei mi pensa sempre e mi vuole un bene dell'anima... Questa che tipo di famiglia è? Come ci si comporta con questo tipo di parenti? Quando sono molto arrabbiata il mio primo istinto è mandare a quel paese tutto e tutti, assaporare quel senso di leggerezza che invade lo spirito quando ci si lascia alle spalle un problema a cui si è pensato per troppo tempo e sentire la mia vita piena per gli amici che la condividono con me e non la mia vita piena di amici... Ah... che sensazione di liberazione che dev'essere... Poi passano i giorni, rifletto, rifletto e rifletto ancora (spesso fino a farmi venire il mal di testa) e comunque le ragioni per cui non sarebbe giusto tagliare i ponti cominciano a riaffiorare, finchè arriva il senso di colpa al solo pensiero di chiudere la relazione. Chiarirsi sarebbe la cosa migliore.. ma quando non si può perchè c'è un muro dall'altra parte cosa si può fare?! Per ora ho sempre aspettato di vedere come evolvevano i comportamenti e per un certo periodo cambiavano in positivo per poi tornare ad un trand negativo, per poi tornare in positivo e via discorrendo... Arrivando ad un fantastico 50-50... Persone a cui voglio bene ce ne sono... Gli amici, con la A, non mi mancano (rubati quasi tutti al mio moroso ma non ci faccio troppo caso) e spesso non so nemmeno se riesco a fargli capire quanto sono importanti per me queste persone... Ma continuo a domandarmi come ci si comporta con quella parte di famiglia che ogni tanto o spesso per poi redimersi, ti crea ansia, problemi e nervosismo... Però continuo a pensare davvero che gli amici sono la famiglia che ti scegli!!! ^^
Un abbraccio

giovedì 2 settembre 2010

L'inizio

Meditavo da tempo di poter fare un monologo... ^^ Internet me ne da la possibilità... Attenti a voi che potreste voler leggere, il Castello di Artemis è la dimora di uno spirito, con tutte le sue stanze, i suoi oggetti, i suoi arazzi ed ogni cosa è da scoprire come esattamente in un gioco. Chi è Artemis? Ve lo dico subito lasciando a lei la parola:

Un golfo silenzioso, il sole che arriva al tramonto ad illuminare le acque contenute nell’abbraccio delle montagne… Sono nata in mezzo all’acqua di Porto Kufò Grecia del nord, 120 km sotto Salonicco, mia madre Eleni Yatiopolis, figlia del principe faranita Alexandros, faceva il suo bagno serale poiché greca d’origine e di sentimento non poteva stare lontana dal suo elemento, era il lontano 1913 quanto lontano devo ancora capirlo, adesso che il mio limite è solo l’eternità le mie misurazioni temporali sono un po’ cambiate. Mi ha chiamata Artemis come la dea della luna nascente che si era appena affacciata all’orizzonte al momento del parto. Mio padre inglese d’origine e di sentimento era un principe senza corona, un Hannover la cui dinastia, gloriosa un tempo, stava cadendo sempre più nell’ombra mantenendo però l’immensa  ricchezza. Ho pochi ricordi dei miei genitori, mia madre è morta in circostanze alquanto strane quando avevo 5 anni, dissero che fu suicidio, ma dal giorno della sua morte io iniziai a sentire delle voci che mi dicevano che non si era suicidata, cominciai a vedere il suo spettro nella mia camera, nella villa nel devonshire di mio padre, seduta sulla poltrona che mi fissava con sguardo gelido… Mio padre la seguì dopo poco, si era dato all’alcolismo, questo è vero, ma la sua morte non fu causata dal bere, lo trovammo col collo spezzato nella grande vasca da bagno. E quando fui sul punto di credere che non poteva andare peggio, arrivò un lontano cugino di mio padre a reclamare la potestà su di me, unica figlia dell’unico Hannover in linea di successione alla corona. Mi picchiava, ogni giorno, il mio corpo di bambina era coperto di lividi, non potevo avere amici perché avrebbero scoperto degli abusi per cui ero segregata in casa, di cui il mio parente, se così si può chiamare, si era appropriato, ma non era finita al primo sangue, uscito dai miei lombi, iniziarono le violenze… Mi violentava spesso e ripetutamente… Tanto da far nascere in me la strana perversione al sadismo! Fu così fino a 20 anni, non credevo più in nulla, l’unico conforto era lo spettro di mia madre che ancora rimaneva seduta a fissarmi gelidamente e a dirmi che non si era suicidata.. Ah madre mia quanto avevi ragione… La notte del mio 21esimo compleanno mia madre non venne a trovarmi, ricevetti un’altra visita, si chiamava Amerigo Cortés, bello da togliere il fiato e gelido come la morte… Entrò dalla finestra sussurrando di non svegliare nessuno, ne ero profondamente attratta e rimasi ad ascoltare incantata da quella voce che sembrava provenire direttamente dall’abisso, mi disse: “Bambina, il tuo tempo è giunto, domani con questo pugnale ucciderai il tuo violentatore, il tuo carnefice, questo mi darà la prova che sarai pronta a diventare tu la carnefice…” E scomparve… Il mattino dopo, pervasa dal furore della visita della notte mi avventai contro il cugino di mio padre e benché fosse molto più alto e più grosso lo uccisi e ne dilaniai il cadavere col pugnale! Da allora i miei ricordi sono confusi, mi addormentai stanca per l’omicidio e mi svegliai in una specie di rifugio sotterraneo, c’era Amerigo con me ed altre persone mi spiegò di avermi abbracciata, che ora per il mondo non esistevo più essendo che loro avevano inscenato anche la mia morte, mi spiegò e m’insegno cosa sono i non morti, il clan dei Lasombra, il sentiero della Notte, il Sabbat… Per anni sono stata al suo fianco, nel branco chiamato i Cacciatori della Notte, poi Amerigo fece il grave errore di svelarmi la causa di tutte le mie disgrazie in vita… Era Lui, così divenni la carnefice che lui aveva predetto, lo lasciai a guardarsi la sua ultima alba, con mio immenso piacere…
Ora mi trovo qui in un nuovo branco chiamato RED PASSION e ci sono per gioire di una eterna notte annientando la Camarilla…

LE NOSTRE SPADE SI TINGERANNO DEL LORO ROSSO SANGUE

RED PASSION

Artemis Hannover
Lasombra


Bene ora che le presentazioni sono fatte chiudo, tra un paio di giorni parto e me ne vado a Creta e spero di tornare con uno splendido resoconto da postare anche su queste pagine... Artemis so già che si esprimerà solo ed esclusivamente quando ne avrà voglia... ^^